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Credito asiatico: un’asset class in crescita strutturale
Questo articolo è dedicato ai fattori strutturali che guidano la crescita del credito asiatico ed è il primo di una serie di cinque contributi. Vi invitiamo a seguire le future pubblicazioni sui vantaggi derivanti dalla diversificazione degli investimenti in questa asset class.
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Un mercato prevalentemente investment-grade
Già nel settembre 2019 nel nostro paper Il credito asiatico: l’emergere di una nuova asset class, abbiamo evidenziato come il credito asiatico rappresenti un’opportunità per gli investitori creditizi a livello globale. Da allora la domanda complessiva di allocazioni al credito investment-grade (IG) asiatico ha continuato a crescere. Tutto ciò, unito all’espansione della domanda strutturale da parte degli investitori locali asiatici, rende il quadro della domanda estremamente favorevole a questa classe di attivi.
Negli ultimi dieci anni il mercato del credito asiatico ha registrato una crescita stellare, passando dai 300 milioni di dollari del 2011 agli attuali 1’500 miliardi2 di dollari. Una particolarità distintiva del credito asiatico è il fatto che si tratta prevalentemente di un mercato IG: il mercato del credito asiatico è composto per il 72% da credito IG in base al criterio della capitalizzazione di mercato.3 Il profilo della qualità creditizia dei titoli IG asiatici è quindi superiore a quello di altri importanti mercati emergenti globali (EM), fermo restando che nell’ultimo decennio l’universo IG si è ridotto sia a livello sovrano che societario dopo le importanti retrocessioni dei titoli sovrani nell’high yield. Ciò è ulteriormente sottolineato dal recente default del debito della Russia e dalla sua eliminazione dagli indici EM IG.
FIG. 1 Capitalizzazione di mercato per credito asiatico IG e attività comparabili
Fonte: LOIM, indici ICE BAML, indici JP Morgan. Dati ad aprile 2022. La voce “EM IG Corp” comprende l’Asia. A soli fini illustrativi.
FIG 2. Il credito asiatico è prevalentemente una classe di attivi IG
Fonte: LOIM, indici JP Morgan. Dati all’8 aprile 2022. I grafici sopra riportati riflettono il mercato del credito in valuta forte di ciascuna regione. HY include i titoli senza rating.
Il mercato asiatico del credito IG offre diversità e profondità in un’ampia gamma di paesi e settori, con abbondante liquidità delle contrattazioni. Si considerino le seguenti caratteristiche:
- il volume mediano delle operazioni è passato da soli 30 milioni di dollari nel 2011 agli attuali 500 milioni di dollari;
- circa il 67% delle operazioni nel mercato USD dell’Asia-Pacifico ha un volume superiore a 500 milioni di dollari, mentre circa il 29% è compreso tra 1 miliardo e 3 miliardi di dollari;
- anche i grandi emittenti jumbo hanno fatto il loro ingresso sul mercato, con emissioni superiori ai 3 miliardi di dollari, tra cui i grandi titoli IG del settore finanziario di Cina, India e Indonesia;
- vi è un significativo segmento di emittenti semi-governativi, unico in Asia, che comprende gran parte dello spazio delle imprese statali cinesi, emittenti indiani come banche di sviluppo e grandi conglomerati infrastrutturali statali e un’ampia gamma di emittenti IG statali indonesiani;
- il più ampio universo dell’Asia-Pacifico comprende un pool liquido di grandi emissioni IG fuori benchmark denominate in dollari USA provenienti dal Giappone e dall’Australia, tra cui large cap di alta qualità, in particolare nel settore finanziario.
FIG 3. I volumi medi e mediani delle emissioni di credito asiatico sono aumentati significativamente negli ultimi 10 anni
Fonte: LOIM, Bloomberg. Include le obbligazioni emesse nella regione Asia-Pacifico denominate in dollari statunitensi. Dati ad aprile 2022.
La domanda locale sostiene il mercato
Una caratteristica fondamentale del mercato del credito asiatico è che beneficia di una forte struttura della domanda. La roccaforte della domanda è costituita da una base eterogenea di investitori locali, che comprende fondi pensione, banche commerciali, investitori cinesi onshore, banche private e gestori di attività assicurative. La domanda proveniente dai paesi sviluppati dell’Asia settentrionale, come Taiwan, è particolarmente robusta e si stima che l’allocazione al reddito fisso d’oltremare rappresenti circa il 60% dei portafogli.4
In generale, l’Asia ospita paesi con alti tassi di risparmio, a loro volta sostenuti da eccedenze delle partite correnti e grandi economie. Ciò costituisce una solida base per gli asset investibili che vengono impiegati nei mercati del credito asiatici. Il contesto di bassi tassi di interesse in molti mercati nazionali in valuta locale ha aumentato la necessità di una maggiore diversificazione anche nel debito in valuta forte.
Aumento della partecipazione estera
Oltre alla domanda locale, cresce anche l’interesse degli investitori globali, desiderosi di beneficiare del profilo unico del credito asiatico. I mercati creditizi asiatici hanno attratto capitali globali per molti anni e crediamo che questa tendenza continuerà anche in futuro. Alla ricerca di rendimento, nell’ultimo decennio gli investitori hanno iniziato a diversificare le allocazioni al credito IG al di là dei mercati sviluppati core a favore dei mercati emergenti. Ad esempio, le allocazioni di nuove emissioni a investitori statunitensi ed europei per operazioni primarie su titoli IG asiatici sono aumentate dal 22% nel 2016 al 35% nel primo semestre del 2021.
Per gli investitori globali in titoli IG denominati in USD, l’IG asiatico è un compagno naturale dell’IG statunitense, dato che il mercato IG asiatico è una classe di attivi in valuta forte USD. Nell’ultimo decennio l’IG asiatico ha generato uno spread più che doppio per ogni anno di duration investito nell’IG statunitense5.
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Fonti
2 Dati al 31 maggio 2021. Fonte: Indici JP Morgan.
3 Su base indice (JP Morgan JACI), la percentuale di IG è dell’83% ad aprile 2022. Solo credito in valuta forte. Non include lo stock di debito in valuta locale.
4 Fonte: JP Morgan Research, luglio 2021.
5 Fonte: LOIM, Bloomberg. Dati al 22 aprile 2022.
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