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Come la svolta climatica della BCE favorisce i cubetti di ghiaccio

Come la svolta climatica della BCE favorisce i cubetti di ghiaccio
Erika Karolina Wranegard - Portfolio Manager, Fixed Income

Erika Karolina Wranegard

Portfolio Manager, Fixed Income

La Banca centrale europea intende procedere alla graduale decarbonizzazione dei propri investimenti in obbligazioni societarie, prediligendo gli emittenti che perseguono chiari obiettivi di azzeramento delle emissioni nette. In previsione di un maggiore divario degli spread tra leader della transizione e fanalini di coda, ci interroghiamo su come l’architettura della nostra strategia TargetNetZero sia posizionata per cogliere le opportunità.

 

Messaggi importanti

  • La BCE si servirà degli investimenti obbligazionari per sostenere gli emittenti allineati agli obiettivi climatici. La scelta di un approccio di neutralità carbonica sta a indicare che la BCE opterà per il sovrappeso dei protagonisti degli obiettivi climatici in tutti i settori

  • Questa mossa creerà condizioni di finanziamento favorevoli per i leader della transizione climatica, mentre potrebbe tradursi in un relativo allargamento degli spread per i fanalini di coda. La nostra strategia TargetNetZero su obbligazioni IG, concepita per individuare e favorire i cubetti di ghiaccio (o leader della transizione climatica) a spese dei cosiddetti “tizzoni ardenti” (o fanalini di coda della transizione climatica), è ben posizionata per beneficiarne

  • La politica della BCE mette in luce i rischi della transizione in atto, dimostrando come i portafogli allineati agli obiettivi climatici siano ben posizionati per cogliere le opportunità

 

La linea politica guida la transizione allo zero netto

Le politiche adottate rappresentano uno stimolo potente della transizione verso l’azzeramento delle emissioni di gas a effetto serra. Un esempio recente arriva dalla Banca centrale europea (BCE), che ha optato a favore di una svolta climatica nel proprio programma di acquisto di titoli obbligazionari al fine di privilegiare gli emittenti più allineati agli obiettivi climatici.

In cosa consiste il nuovo approccio della BCE e in che modo potrebbe sostenere efficacemente le strategie di decarbonizzazione, come la TargetNetZero, nell’ambito del reddito fisso?

 

BCE: punteggi climatici per i titoli di credito

La BCE è uno dei principali attori del mercato delle obbligazioni societarie denominate in EUR: attualmente detiene EUR 344 miliardi di obbligazioni societarie nell’ambito del Programma di acquisto di titoli obbligazionari del settore privato (Corporate Sector Purchase Programme (CSPP)), pari al 10% circa del mercato delle emissioni societarie denominate in EUR. Il prossimo anno la BCE reinvestirà le scadenze per un totale di EUR 24 miliardi. A partire dal 1° ottobre 2023, questi reinvestimenti avverranno in linea con il nuovo approccio climatico della banca.

L’istituto centrale ha deciso di attribuire un punteggio climatico ai singoli emittenti e di orientare i propri reinvestimenti a favore di quelli che presentano un punteggio migliore, così da incentivarli alla decarbonizzazione. Il punteggio climatico poggia su tre fattori:

  • un sottopunteggio retrospettivo delle emissioni basato sulle emissioni causate dagli emittenti su base storica, che comprende emissioni Scope 1, 2 e 3. La BCE utilizza le emissioni Scope 1 e 2 comunicate dalle singole società e i dati intermedi di settore per le emissioni Scope 3. Considera inoltre la performance di una società rispetto alle omologhe del settore e agli emittenti obbligazionari idonei. La performance migliore si aggiudica il punteggio più alto;
  • un sottopunteggio target prospettico basato sugli obiettivi fissati dagli emittenti per ridurre le proprie emissioni in futuro. La BCE valuta il tipo di target e se quest’ultimo si basa su dati scientifici, nonché se è verificato da un soggetto terzo. Le società che non riferiscono le proprie emissioni o quelle sprovviste di target provvisori ottengono il punteggio più basso per i target. Le società che hanno target di decarbonizzazione più ambiziosi ottengono un punteggio migliore;
  • un sottopunteggio per la divulgazione in ambito climatico basato sulla valutazione delle attività di comunicazione degli emittenti circa le emissioni di gas a effetto serra. Se gli emittenti non dispongono di dati sulle proprie emissioni, sarà assegnato loro il sottopunteggio più basso. Gli emittenti con prassi di divulgazione di qualità elevata otterranno comunque un punteggio migliore.

La BCE attuerà la svolta climatica adottando un trattamento preferenziale per le obbligazioni verdi nel mercato primario e limiterà la struttura delle scadenze della propria esposizione agli emittenti ad alta intensità di emissioni sprovvisti di obiettivi di azzeramento delle emissioni nette. La svolta climatica orienterà i reinvestimenti del CSPP a favore di determinati emittenti.

Nel T1 2023 la BCE inizierà a pubblicare informazioni sul clima relativamente ai propri investimenti obbligazionari e comunicherà periodicamente i progressi compiuti verso l’allineamento agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

 

Un approccio di neutralità carbonica

In precedenza gli acquisti di obbligazioni da parte della BCE seguivano il principio della neutralità di mercato, laddove tali acquisti riflettevano la composizione del mercato nel suo complesso relativamente ai volumi di obbligazioni in circolazione. Tuttavia, considerato che i settori con volumi di emissioni importanti tendono ad avere una quantità più elevata di obbligazioni in circolazione per via delle loro maggiori esigenze di investimento, tale approccio market-neutral ha dato luogo a un’elevata intensità di emissioni degli investimenti obbligazionari della BCE. Ciò vuol dire, in sostanza, che attraverso i suoi acquisti di titoli obbligazionari la BCE ha finanziato e sostenuto le società ad alta intensità di emissioni.

Oggi la BCE sta gestendo attivamente il proprio portafoglio alla luce degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Questo comporta l’allontanamento dal precedente approccio market-neutral a favore di un approccio di neutralità carbonica. Il nuovo approccio mira a ridurre i rischi finanziari legati al cambiamento climatico nel quadro del bilancio della banca centrale, a incentivare le aziende nella divulgazione dei rischi legati al cambiamento climatico e a sostenere la transizione verde, in linea con l’obiettivo di neutralità climatica dell’Unione Europea.

 

Implicazioni di mercato

La nostra strategia TargetNetZero è ben posizionata per capitalizzare la svolta climatica della BCE, visto che è stata concepita per utilizzare le traiettorie di decarbonizzazione prospettiche a favore delle società allineate agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Il nuovo approccio della BCE vuol dire che opterà per il sovrappeso dei protagonisti degli obiettivi climatici in tutti i settori. Ciò dovrebbe creare condizioni di finanziamento favorevoli per quelle società che la nostra strategia TargetNetZero su obbligazioni IG considera “cubetti di ghiaccio”: aziende operanti in settori economici dove è difficile ridurre le emissioni e che hanno piani credibili, corroborati da obiettivi basati sulla scienza, per tagliare le emissioni a livelli conformi a un percorso verso lo zero netto.  Infine, le condizioni di finanziamento più favorevoli per le società cosiddette “cubetti di ghiaccio” potrebbero migliorare la qualità del credito.

La nostra strategia TargetNetZero riduce inoltre al minimo l’esposizione ai “tizzoni ardenti”, ossia società che producono emissioni elevate e sono apparentemente sprovviste di piani di decarbonizzazione. L’approccio della BCE penalizza altresì gli emittenti inquinanti, riducendone il peso nel nuovo benchmark orientato agli obiettivi climatici che guida i reinvestimenti della BCE nell’ambito del CSPP e limitandone l’esposizione alle scadenze. Questo potrebbe tradursi in un relativo allargamento degli spread per i fanalini di coda della decarbonizzazione.

Più in generale, la BCE sta privilegiando le obbligazioni verdi nel mercato primario, il che vuol dire che il premio di prezzo o “greemium” potrebbe aumentare. Nel suo podcast di luglio, l’Istituto di Francoforte ha affermato che la svolta climatica “avrà delle ripercussioni”, specificando di essere pronto a inasprire la svolta se le misure attuali non si tradurranno in una differenziazione degli spread tra società inquinanti e ad alta intensità di emissioni ed emittenti in via di transizione.

 

Rischi della transizione in atto

La mossa della BCE è un buon esempio di rischio della transizione in atto, che dimostra in che modo i portafogli allineati agli obiettivi climatici sono ben posizionati per cogliere le opportunità derivanti dalla transizione allo zero netto.

Scopri di più nel nostro video (in inglese).

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