investment viewpoints
La salute è il nostro bene più prezioso
Gli investimenti si fondano sempre sulle prospettive future, ma la pandemia COVID-19 ci ha catapultati in una fase di incertezza senza precedenti. L’ultimo lockdown in Occidente risale al 1666, quando le banche centrali non esistevano ancora: non sappiamo quindi se le massicce misure di stimolo varate da governi e banche centrali basteranno a scongiurare una depressione economica.
I mercati azionari si sono ripresi dai minimi di marzo e a quanto pare gli investitori hanno iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto. La maggior parte delle aziende ha rivisto al ribasso le previsioni di utili o ne ha sospeso la pubblicazione, ma sembra che gli analisti finanziari stiano puntando sulla ripresa dell’economia prima ancora di conoscere l’entità e le tempistiche del punto di minimo. Nella comunità scientifica le opinioni si dividono, ma molti esperti prevedono una seconda e una terza ondata di contagi da coronavirus se non si trova un vaccino efficace al 100%. L’Economist ha osservato che, tecnicamente parlando, prevedere l’approvazione di un vaccino entro i prossimi 12 mesi è tanto improbabile quanto l’idea di portare l’uomo su Marte in questi stessi tempi: in linea puramente teorica, salvo intoppi, il lancio potrebbe anche avvenire fra 12 mesi; peccato che poi servirebbe un altro anno per arrivare su Marte - o produrre vaccini per sette miliardi e mezzo di persone.
“Ci sono decenni in cui non succede nulla, e poi ci sono settimane in cui accadono decenni”, disse una volta Lenin. E la pandemia gli sta dando perfettamente ragione, visto che in poche settimane abbiamo avuto una marea di eventi che normalmente si verificano nell’arco di decenni. In questo clima di incertezza, le nostre strategie d’investimento si focalizzano sui trend strutturali che presentano le maggiori probabilità di proseguire o, ancora meglio, di accelerare. La storia ci insegna che una crisi, come una guerra, una depressione, o in questo caso una pandemia, tende a favorire le innovazioni su vasta scala. Probabilmente il Progetto Manhattan non sarebbe esistito senza la seconda guerra mondiale. E il Progetto Apollo non avrebbe portato l’uomo sulla luna senza la guerra fredda. Magari anche la scoperta della legge di gravità sarebbe arrivata più tardi se Isaac Newton non si fosse messo in quarantena per salvarsi dalla “morte nera”. Le grandi crisi sono come levatrici: accelerano e aiutano a nascere i trend già presenti nella società ma ancora in fase embrionale.
Crediamo che la pandemia in corso farà altrettanto: molti trend strutturali stanno entrando in una fase di crescita esponenziale alimentata proprio dal dilagare del virus. Il più importante? Siamo tornati a dare importanza alla salute, il nostro bene più prezioso. Con le misure di lockdown governi e cittadini hanno deciso di anteporre la salute alla crescita del PIL. Per il prossimo decennio prevediamo ottime prospettive per i nascenti trend volti a migliorare la salute della società in generale a costi potenzialmente inferiori. Il nostro rapporto illustra quattro trend incentrati sul tema “più salute a costi più contenuti”, che riteniamo avranno un forte impatto sull’economia in generale e sul settore sanitario in particolare.
Li elenchiamo qui di seguito:
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Un’accelerazione verso la sanità digitale (eHealth)
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La prevenzione più efficace: uno stile di vita più sano
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Più governo e margini record
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Il cambiamento dei modelli di consumo.
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Prevediamo che le tendenze nascenti che mirano a migliorare la salute generale della società a costi potenzialmente inferiori godranno di venti favorevoli nel prossimo decennio. Questo documento approfondisce quattro tendenze che hanno "una salute migliore a costi inferiori" come leitmotiv. Prevediamo che questi avranno un forte impatto sull'economia in generale e sul settore sanitario in particolare.