ANALISI DELLA PERFORMANCE
Sono mesi che parliamo del vento contrario causato dal fatto che non investiamo nelle Magnifiche 7. La situazione è cambiata con l'elezione di Trump a novembre dello scorso anno, quando il mercato si è ampliato oltre questi sette beniamini, tendenza che è proseguita con il rimbalzo del mercato di aprile. Nel corso del mese la volatilità è rimasta estremamente elevata a livello di singoli titoli, e qualsiasi segnale di debolezza macroeconomica o di indebolimento della guidance è stato pesantemente punito. Con l'incertezza in aumento, i premi al rischio sono cresciuti a livello globale ed è proseguito l’allontanamento dalle azioni statunitensi verso i mercati europei e asiatici. Ad aprile, l’Europa si è distinta per la sua sovraperformance. In termini settoriali, lo scorso mese l'Energia ha nettamente sottoperformato, mentre i settori difensivi come Beni di consumo di prima necessità e Utility, nonché i settori ciclici come gli Industriali, hanno sovraperformato. Il nostro portafoglio Golden Age ha visto un’inversione di parte della performance assoluta e relativa del primo trimestre, ma rimane saldamente in testa all'indice MSCI World per l'anno in corso. Le oscillazioni a livello di singoli titoli rimangono elevate, con un sentiment relativamente nervoso nei confronti dei titoli del settore sanitario in aprile. I timori per i dazi e gli utili deludenti di UnitedHealth (-21%) hanno penalizzato la performance del mese. D'altro canto, il recente investimento in L'Oreal (+19%) e l'esposizione asiatica con titoli come Chow Tai Fook (+18%) hanno beneficiato dell'ampliamento del mercato. Il mese scorso, sia l'allocazione settoriale che la selezione dei titoli hanno contribuito in egual misura alla performance. Il forte sovrappeso nel settore sanitario (-1,9%) a scapito della Tecnologia dell’informazione (+2,1%) ci ha penalizzato dal punto di vista dell'allocazione. Sebbene sia stata positiva per i Beni di consumo di prima necessità, la selezione nei settori Consumer Discretionary e Salute ha influito negativamente sulla performance relativa. Ad aprile il Fondo ha registrato una flessione sia in termini assoluti che relativi. I tre titoli che hanno maggiormente contribuito alla performance del Fondo sono stati L’Oreal (+19%), NN Group (+11%) e Chow Tai Fook (+18%). I tre titoli meno performanti sono stati UnitedHealth (-21%), Skechers (-15%) e Thermo Fisher (-14%). Alla fine del mese, il posizionamento del portafoglio era così composto: Brand per i baby boomer 23%, eHealth 14%, Invecchiamento sano 32% e Fornitori di prodotti pensionistici 27%.
ANALISI DEL MERCATO
Il rendimento degli UST a 10 anni è sceso leggermente ad aprile, attestandosi al 4,15%, ma rimane elevato visto l'aumento del rischio sovrano per gli Stati Uniti. L'indice Bloomberg Commodity ha perso il 5,1%, su base ampia: sia l’Energia che i Metalli hanno perso terreno a causa dei timori di un rallentamento macroeconomico. L’indice VIX ha chiuso il mese a quota 25 rispetto a 22 il mese scorso. Questo dato è molto sorprendente se si considera il contesto favorevole al rischio e segnala un continuo stress del mercato.
ATTIVITÀ DI PORTAFOGLIO
Ad aprile, l’attività di trading è stata limitata. Abbiamo preso un certo profitto da Ely Lilly e abbiamo ampliato l’investimento in Novo Nordisk dopo l’enorme performance gap. Abbiamo preso profitto anche da Halozyme, Option Care, NN Group e Amundi, riportando L’Oreal a una normale posizione del 2%.
OUTLOOK
Dopo due anni di risultati d'investimento molto deludenti, inferiori sia all'indice generale sia alla crescita degli utili sottostante delle società in cui investiamo, potrebbe sembrare difficile rimanere ottimisti sul tema dell'invecchiamento. Nonostante la crescita costante degli utili del 10% offerta dalla nostra strategia, superiore a quella ottenuta e attesa per il mercato generale, i multipli di valutazione dei titoli in portafoglio sono scesi notevolmente, mentre i multipli dell'indice generale sono saliti. Cosa potrebbe succedere nel 2025 per invertire la rotta e riportare il tema dell'invecchiamento in auge tra gli investitori? La maggior parte degli analisti, degli strateghi e degli esperti prevede che il momentum degli ultimi due anni continuerà, con una performance del mercato azionario a due cifre trainata da una manciata di conglomerati tecnologici statunitensi. In questo contesto, sembra pertanto necessaria una certa dose di coraggio contrarian per investire nel tema dell'invecchiamento, il che è strano vista l'accelerazione dell’invecchiamento delle nostre società. Il numero di over 65, e soprattutto di over 80, è in costante crescita in tutte le economie principali: Nord America, Europa, Giappone e Cina, mentre si riduce il numero dei giovani. Nel complesso, nel prossimo decennio questi paesi dovrebbero vedere un aumento annuale degli over 65 del 2,6% e degli over 80 del 3,7%. Sempre più governi hanno iniziato a adeguare i loro modelli di finanziamento, poiché le prospettive di minori entrate fiscali e di maggiori spese pensionistiche e sanitarie stanno diventando preoccupanti. Le prime riforme pensionistiche e modifiche al sistema sanitario sono già state annunciate in paesi come Francia, Paesi Bassi, Corea del Sud, Cina e Stati Uniti e ne aspettiamo altre. L'invecchiamento della società dovrebbe essere un forte motore di crescita per le aziende che si rivolgono a clienti in pensione facoltosi e a pazienti anziani, o per aziende in grado di beneficiare delle riforme pensionistiche. Il nostro portafoglio di società legate al tema dell’invecchiamento dovrebbe riuscire a offrire una crescita secolare del 5-10% delle vendite e del 10% degli utili all'anno per i decenni a venire. Sebbene una crescita del 10% sia più bassa di quanto promettano le aziende tecnologiche o nel mondo dell’intelligenza artificiale, è disponibile con un forte sconto. La nostra strategia si muove attualmente su multipli di valutazione inferiori di oltre il 25% rispetto agli indici generali di mercato, per non parlare del confronto con i grandi titoli tecnologici.
Sul breve termine, vediamo due driver che nel 2025 potrebbero sbloccare il valore delle aziende incentrate sull’invecchiamento. Per la prima volta in questo decennio, dovremmo vedere il ritorno di tassi di crescita normali per le aziende del settore sanitario, poiché la pandemia non avrà più alcun impatto sulla base comparabile. Tuttavia, probabilmente ci vorranno alcuni mesi prima di sapere quanto Trump sarà di ostacolo per il settore sanitario, tenendo conto anche dell’effetto complessivo dei dazi. Inoltre, i tassi d’interesse strutturalmente più elevati, lontani dallo 0-1% del decennio scorso, offrono alle società pensionistiche un’ottima opportunità per accelerare la crescita, a condizioni molto più vantaggiose.
Cordiali saluti,
Il team d’investimento del Fondo Golden Age
Jeroen van Oerle & Christian Vondenbusch