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LOIM Circular Economy: tre anni di investimenti nel potere della natura
Circular Economy, una delle nostre strategie azionarie high conviction, compie tre anni. La strategia punta sulle opportunità growth derivanti dalla transizione verso un’economia circolare a base biologica, che tutela la natura e le sue preziose risorse rigenerative.
Da sapere:
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Investire nell’economia circolare
La strategia ha registrato una performance resiliente fin dal lancio, a fronte di condizioni di mercato avverse. Nei primi due anni ha prodotto un extra rendimento dell’1,5% rispetto al benchmark e nei tre anni dal lancio ha generato un rendimento dell’8,6%, contro il 6,4% del benchmark1.
Il punto di forza di Circular Economy sono le tre caratteristiche che rappresentano le colonne portanti della strategia d’investimento:
- focus sulle small e mid cap, per sfruttare la performance delle aziende con maggior potenziale di innovazione e tassi di crescita superiori, un’elevata purezza e un modello operativo redditizio e solido
- impegno di purezza tematica, che ci consente di sfruttare opportunità di portafoglio basate su quattro trend di lungo termine, ovvero bioeconomia circolare, efficienza delle risorse, economia orientata ai risultati e zero rifiuti
- orientamento alle società high quality del nostro universo, che mostrano tassi di redditività e flussi di cassa stabili, implementano protezioni economiche nei confronti dei concorrenti e modelli operativi che fanno accelerare o sono allineati alla circolarità
Il nostro focus sulle aziende che generano un extra rendimento economico (EER) apporta flessibilità, in quanto riduce i bias indesiderati nel processo di costruzione del portafoglio. Con pari efficacia, ricerchiamo titoli growth e value di società che vantano flussi finanziari solidi, efficienza di capitale e dipendenza minima da finanziamenti esterni in tutti i cicli di mercato, per affrontare al meglio le condizioni più impegnative.
I campioni dell’economia circolare
La strategia investe in un universo vivace e puro dal punto di vista tematico, composto da aziende che promuovono la circolarità e sfruttano il potere rigenerativo della natura. La ricerca alla base della strategia individua proposte rivoluzionarie da parte delle aziende innovatrici in questo segmento. Presentiamo tre posizioni attuali selezionate all’interno del nostro universo d’investimento2:
Smurfit Kappa: bioeconomia circolare
Trex: zero rifiuti
Ansys: efficienza delle risorse
Osservatorio innovazione
Il nostro universo d’investimento comprende numerose aziende innovatrici che mettono a punto nuove soluzioni con cui rivoluzionano ulteriormente il nostro attuale modello economico lineare. Alcune di queste idee si trovano ancora in fase iniziale di sviluppo, ma sembrano destinate a favorire la circolarità in diversi settori.
Ad esempio, lo sviluppo di materiali edili basati su batteri rappresenta una grande novità con un enorme potenziale di cambiare il modo in cui costruiamo le infrastrutture necessarie. In presenza delle condizioni giuste, i cianobatteri del genere Synechococcus assorbono biossido di carbonio per crescere e produrre carbonato di calcio, che è l’elemento principale contenuto nel calcare. I mattoni così costruiti non solo sottraggono anidride carbonica dall’ambiente, ma sono anche composti da materiali resilienti dalle qualità rigeneranti che un giorno potrebbero essere utilizzati per produrre nuove strutture.
Le prospettive dei temi della strategia Circular Economy
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Bioeconomia circolare
Assistiamo a uno spostamento significativo verso i materiali di origine biologica in diversi settori tra cui imballaggi, biocarburanti e costruzioni. Queste soluzioni sono già consolidate e hanno raggiunto i mercati di massa, ma continuano a emergere novità legate al miglioramento della performance ambientale e tecnica, ad esempio nell’ambito dei rivestimenti degli imballaggi a base biologica e biodegradabili, dei carburanti prodotti a partire da rifiuti e residui e di tecniche e materiali di costruzione innovativi, come il legno lamellare incrociato.
Esiste tutta una serie di sviluppi tecnologici interessanti allineati a questo tema che dovrebbero raggiungere la maturità nei prossimi 3-10 anni. Ad esempio, le bioraffinerie che convertono la biomassa in una gamma di prodotti a valore aggiunto, tra cui quelli biochimici e i biomateriali, applicano diverse tecnologie di conversione, tra cui la fermentazione e i processi enzimatici e termochimici, per massimizzare l’utilizzo delle risorse e al contempo ridurre al minimo i rifiuti. Le bioraffinerie hanno il potenziale di svolgere un ruolo significativo nella bioeconomia circolare consentendo di realizzare molteplici prodotti da varie fonti di biomassa. Grazie ai progressi tecnologici e alle economie di scala, le bioraffinerie possono diventare economicamente realizzabili e raggiungere i mercati di massa.
Siamo ottimisti anche sulle prospettive delle tecnologie che permettono ai sistemi alimentari di ridurre al minimo i rifiuti e creare processi più sostenibili ed efficienti. Nell’ambito di questa transizione vengono attuate iniziative mirate a ridurre gli sprechi e gli scarti alimentari e adottate pratiche agricole rigenerative. Le preferenze dei consumatori si stanno orientando a favore delle scelte alimentari etiche e sostenibili. Secondo un recente studio di Deloitte, oltre il 25% dei consumatori è disposto a pagare di più per prodotti e servizi che proteggono la biodiversità o per acquistare imballaggi e prodotti sostenibili. Se questo trend dovesse proseguire, i sistemi alimentari circolari hanno il potenziale di diffondersi alle masse. -
Efficienza delle risorse
Abbiamo già assistito a un forte aumento delle soluzioni di digitalizzazione e analisi da parte delle imprese. Questo segmento è essenziale per promuovere l’efficienza delle risorse e consentire la transizione a un’economia circolare. Tramite le analisi basate sui dati, le aziende possono identificare le aree di spreco e inefficienza e possono quindi prendere decisioni informate per ottimizzare i processi e ridurre il consumo di risorse.
A loro volta, le tecnologie digitali possono potenziare la trasparenza della catena di fornitura, agevolare i principi della progettazione circolare, favorire la gestione del ciclo di vita del prodotto e l’ottimizzazione del riciclo, e promuovere la durevolezza, la riparabilità e il recupero dei materiali.
Tra i vari settori esposti a questo tema ci aspettiamo che si verifichi un notevole spostamento del pool di profitti delle società dei materiali e di analisi, con l’effetto di contribuire alla redditività dei fornitori di soluzioni nonché dell’azienda che li usa.
Le soluzioni che nei prossimi anni dovrebbero approdare sui mercati di massa sono i gemelli digitali, che aiutano le imprese a simulare situazioni e risultati reali, e i passaporti dei prodotti digitali, che servono a raccogliere e condividere informazioni sul prodotto durante il suo ciclo di vita. -
Economia orientata ai risultati
I modelli orientati ai risultati sono particolarmente validi per i prodotti e i beni durevoli e sembra che siano utilizzati sempre più nel segmento della locazione di macchinari per le costruzioni, ad esempio, nonché dello stoccaggio e della robotica. L’app YOUSE di Kilotou, ad esempio, consente agli appaltatori di registrare macchine pesanti da condividere con i subappaltatori al lavoro nello stesso sito.
In questo modo i prodotti vengono utilizzati più a lungo e i modelli operativi passano dalla vendita occasionale alla fornitura di servizi. Di conseguenza, se un’azienda realizza prodotti capaci di resistere alla prova del tempo, dovrebbe potenzialmente registrare un incremento degli utili, generando maggiore reddito su un numero inferiore di beni. Ci aspettiamo un cambiamento nei pool di profitti e variazioni significative del costo della proprietà per gli utenti.
Questo tema è caratterizzato da un vivace ecosistema di soluzioni in fase di sviluppo, ad esempio tra le aziende specializzate in affitto e riparazione di prodotti elettronici, imballaggi riutilizzabili e servizi di ricarica di beni di prima necessità per la cura della casa e della persona. -
Zero rifiuti
L’Europa sta facendo grandi sforzi per rafforzare la sua industria del riciclo, soprattutto nell’area della plastica. A gennaio 2018 l’Unione europea ha lanciato una strategia per la plastica che rappresenta un elemento chiave della transizione della regione verso un’economia circolare e a neutralità carbonica. Dal 3 luglio 2021 piatti, posate, cannucce monouso in plastica, bacchette per palloncini e cotton fioc non possono più essere venduti sui mercati degli Stati membri dell’Unione europea.
Questo trend registra una crescita inarrestabile. Anche i paesi che ottengono i migliori risultati nel riciclo dei rifiuti in plastica raggiungono tassi di poco più del 50%. Un paese come la Germania, che il World Economic Forum ha nominato campione mondiale del riciclo, riesce a riciclare il 52,6% dei suoi rifiuti di plastica, mentre il blocco UE, che ospita alcuni tra i sistemi di riciclo più efficaci in assoluto, si ferma al 32,5%. Tuttavia, la direzione è chiara, dato che la tecnologia di classificazione impiegata nelle strutture di recupero materiali sta acquistando slancio, migliorando la qualità delle suddivisioni e incrementando i tassi di riciclo. Il riciclo della plastica è diventato un settore in forte espansione in Europa e oggi corrisponde a circa 8,7 miliardi di euro di fatturato, 11,3 milioni di tonnellate di capacità di riciclo installata e più di 730 strutture.
Di conseguenza, vediamo un’opportunità crescente in quest’area che apre le porte a nuovi modelli operativi, dall’integrazione verticale verso il basso da parte delle imprese di gestione rifiuti fino all’integrazione verticale verso l’alto da parte dei consumatori di risorse. Ci concentriamo sulle opportunità di crescita offerte dalle società che sfidano il pensiero tradizionale in molti ambiti, come raccolta e gestione dei rifiuti, trattamento delle acque e spreco alimentare.
Rafforzare la circolarità
In diverse condizioni di mercato, la strategia Circular Economy mira a rafforzare continuamente l’esposizione alle società leader che beneficiano delle opportunità di crescita identificate dai nostri quattro temi. Le prospettive di queste aree sono favorevoli, grazie al sostegno fornito dalle iniziative dei governi, all’impatto finanziario positivo della circolarità per le imprese e alla crescente di domanda di prodotti sostenibili da parte dei consumatori. Inoltre, la strategia mira a individuare le aziende con caratteristiche di alta qualità ed è quindi potenzialmente in grado di generare performance finanziarie robuste in tutte le fasi del ciclo.
fonti.
1 Fonte: LOIM, dati al 30 novembre 2023. Il rendimento illustrato si riferisce a LO Funds – Circular Economy N A in USD, dal 16 novembre 2020 al 16 novembre 2023. Benchmark: MSCI World SMID Cap USD ND.
2 Gli eventuali riferimenti a società o titoli specifici non costituiscono una raccomandazione per l’acquisto, la vendita, la detenzione o l’investimento diretto in tali società o titoli. Non si deve in alcun modo ritenere che le raccomandazioni formulate per il futuro genereranno una remunerazione o eguaglieranno la performance dei titoli discussi nel presente documento.
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