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La strategia New Food Systems di LOIM compie un anno
Lo scorso anno abbiamo lanciato LO Funds – New Food Systems per cogliere le opportunità emerse nell’universo azionario dalla necessità di nutrire la popolazione globale in aumento, pur restando nell’ambito dei confini planetari, o contribuendo a ripristinarli. A un anno di distanza valutiamo la performance della strategia rispetto ai suoi peer, profiliamo le società allineate ai nostri tre temi d’investimento e descriviamo i principali motori delle nostre politiche a sostegno della tesi d’investimento.
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La resilienza in un mercato complesso
Dal lancio avvenuto il 7 luglio 2022, LO Funds – New Food Systems ha generato un rendimento netto annualizzato del 3,7%, rispetto al 12,7% dell’indice di riferimento MSCI World ACWI.2 Va sottolineato che questo benchmark rappresenta l’universo azionario globale più ampio, piuttosto che il tema mirato dei nuovi sistemi alimentari. Rispetto a un gruppo di peer focalizzati sulla medesima area, in questo periodo la nostra strategia si è collocata al quarto posto su 11 (cfr. figura 1). Il rendimento netto annualizzato del 5,9% conseguito da inizio anno ha registrato un’ottima performance per il quintile di questo gruppo.
FIG 1. Performance e omologhi tematici a confronto dal lancio:3 LO Funds – New Food Systems
Fonte: LOIM, Bloomberg, dati al 17 luglio 2023. La metodologia del gruppo peer citata è fornita solo a scopo illustrativo e può subire variazioni nel tempo. Nessun fondo, benchmark o indice è direttamente comparabile agli obiettivi d’investimento, alla strategia o all’universo del nostro fondo. Rendimenti al netto delle commissioni. La performance di un gruppo peer non è indicativa di performance passate o future di alcun fondo. A soli fini illustrativi. Il presente documento è stato predisposto dai collaboratori e dalle collaboratrici LOIM invitati a raccogliere attivi per la propria strategia e potrebbe presentare un conflitto d’interesse.
Per gli investitori azionari che operano in questo tema è stato un periodo difficile. A livello di classe di attivi, gli ostacoli hanno riguardato un brusco rialzo dei tassi di interesse, le operazioni di disinvestimento azionario e l’impatto dell’inflazione sui consumatori. Per di più, la predominanza dei sei titoli tecnologici ad altissima capitalizzazione – Microsoft, Apple, Google (Alphabet), Meta, Amazon e Nvidia4 – penalizza la performance a scapito delle società più piccole che non sono presenti nei settori IT e comunicazione.
Questo ha pesato sul nostro universo tematico, ma ha anche orientato le valutazioni verso livelli estremamente interessanti per quanto concerne le large cap. Riteniamo che ciò fornisca un punto d’ingresso per le SMID cap esposte ai fattori di crescita di lungo termine e alle politiche governative di sostegno nell’ambito della transizione verso la sostenibilità.
Nel corso dell’intero anno siamo rimasti concentrati sulle società con valutazioni appetibili che si dimostrano capaci di generare extra rendimenti economici (EER) senza affidarsi ai mercati dei capitali a scopo di finanziamento. La redditività del capitale proprio del 16,3% conseguita dalla strategia – un indicatore di qualità – supera quella dell’indice (14,3%) e la crescita dell’11,5% del suo utile per azione è superiore a quella dell’indice (8,0%).5,6 L’enfasi sul valore si riflette nel rapporto prezzo/utili prospettico di 14,6 a un anno del portafoglio, che si raffronta favorevolmente con quello di 17,3 del benchmark. In sintesi, siamo del parere che il portafoglio offra un’esposizione solida, tematica e con una crescita di qualità a fronte di una valutazione interessante.
Quando effettuiamo ricerche nei settori per individuare idee azionarie allineate ai nuovi sistemi alimentari, puntiamo su società che potrebbero essere trascurate, ma delle quali, grazie alla nostra visione della transizione, riusciamo a individuare il potenziale valore. Attraverso la nostra sostenibilità integrata e la ricerca d’investimento, perfezioniamo un universo di circa 200 società dell’intero indice. Partendo da questo costruiamo un portafoglio ad alta convinzione e purezza tematica, composto da 35-45 aziende, per conseguire ottime performance e fornire una discreta diversificazione rispetto ai benchmark che raggruppano tutte le capitalizzazioni e alle rispettive strategie di gestione.
Le modifiche di sistema seguono un andamento a S
New Food Systems fa parte della nostra gamma holistiQ di strategie azionarie sostenibili, incentrata sulla convinzione che la transizione verso un’economia CLIC® (circolare, snella, inclusiva e pulita) richieda trasformazioni a livello dei sistemi dell’energia, della terra e degli oceani, nonché dei materiali, oltre all’accelerazione dei prezzi del carbonio e di altre esternalità. A nostro avviso questi cambiamenti di sistema 3+1 si tradurranno sostanzialmente in una sorta di ricablaggio dell’economia globale.
Considerato che gli attuali sistemi alimentari sono responsabili dell’80% dei cambiamenti nell’utilizzo del territorio, del 90% del degrado forestale e del 70% dell’utilizzo di acqua dolce, la nostra strategia è allineata all’esigenza che, entro il 2030, il sistema delle terre e degli oceani restituisca alla natura un miliardo di ettari di terra e il 30% degli oceani per raggiungere gli obiettivi per il clima e l’ambiente per i quali si sono impegnate molte delle più potenti organizzazioni del mondo.
Le transizioni economiche – dall’adozione del motore a vapore alle automobili fino alla tecnologia digitale – seguono tradizionalmente un andamento a S. Nella fase iniziale i cambiamenti vanno a rilento, in attesa che innovazioni, sostegno delle politiche e spese in conto capitale gettino le basi per creare economie di scala. L’insieme di queste forze confluisce in un punto di svolta, nel quale la superiorità funzionale, la maggiore convenienza e la crescente accessibilità delle nuove soluzioni ne rendono possibile l’adozione di massa, il che si traduce nella crescita e in importanti pool di ricavi per le aziende pronte a beneficiarne.
Noi intravediamo diverse soluzioni legate all’affermazione dei nuovi sistemi alimentari che si stanno avvicinando a questi punti di svolta, dalle pratiche agricole sostenibili ai regimi alimentari fino alle tecnologie abilitanti. Man mano che l’intera catena del valore agroalimentare viene reinventata, le società innovative stanno rivoluzionando i mercati e accedendo così a pool di profitti nuovi o variabili.
FIG 2. Punti di inversione per soluzioni alimentari sostenibili selezionate
Fonte: Systemiq, analisi LOIM. A soli fini illustrativi.
Casi studio: investire nel futuro alimentare
Per investire nella transizione verso nuovi sistemi alimentari, utilizziamo tre temi che comprendono produzione alimentare, consumo e soluzioni abilitanti. Quali società del portafoglio illustrano questi temi e hanno contribuito a trainare la performance nel corso dell’ultimo anno? Profiliamo tre delle nostre dieci principali posizioni.8
La transizione verso nuovi sistemi alimentari modificherà il tipo di cibi che consumeremo e il modo in cui li produrremo. Il sistema attuale è inefficiente, con allevamenti che producono poche calorie e proteine, tenuto conto del rispettivo uso del suolo, e al contempo generano volumi considerevoli di gas serra (GHG). Anche i regimi alimentari sono insostenibili: un decesso su cinque è legato a un elevato consumo di zucchero, sale e carni trattate.
Tuttavia la domanda di cibi più sani e meno impattanti sull’ambiente è in aumento. Nella produzione trovano impiego nuovi additivi e ingredienti per ottenere alimenti più vegetali, di pari passo con il perfezionamento delle tecnologie e le nuove preferenze dei consumatori. Prevediamo che i ricavi derivanti dalle alternative basate sul vegetale raggiungeranno i 140 miliardi di dollari entro il 2030, rispetto ai 20 miliardi del 2021.9 Come parte di una dieta per la salute planetaria allineata agli obiettivi di benessere dell’ambiente e dell’essere umano, la Commissione EAT-Lancet riferisce che il mondo deve ridurre il consumo di zuccheri del 50% entro il 2050.
Quale fornitore di soluzioni per ingredienti vegetali, riteniamo che Ingredion sia totalmente allineata con la crescita attesa e pronta a beneficiare del crescente pool di profitti delle proteine non animali. In perfetta sintonia con le attività dell’azienda, esiste un mercato da 18 miliardi di dollari statunitensi per testurizzatori a base di amido e idrocolloidi, un mercato da 10 miliardi di dollari per le proteine alternative e un mercato da 5 miliardi di dollari per la riduzione degli zuccheri e dolcificanti speciali.10
L’azienda si distingue nel mercato dei testurizzatori a base di amido per alimenti vegetali e punta a sfruttare il CAGR del 7% per il mercato delle proteine vegetali del valore stimato di 1200 miliardi di dollari statunitensi. Per i propri prodotti legati alla riduzione degli zuccheri e ai dolcificanti speciali, Ingredion sta beneficiando di un CAGR del 14-15%. Riteniamo pertanto che sia ben posizionata per trarre vantaggio dall’espansione di tali mercati.
Il settore dei prodotti specialistici è molto remunerativo: il 50% dell’utile di Ingredion proviene da tali prodotti, che tradizionalmente generano due volte i margini dei prodotti core. Per quanto riguarda il futuro, l’azienda detiene circa 1’800 brevetti su prodotti, il che promette bene circa la sua capacità di preservare una presenza solida nel settore.
A livello di tema, il consumo di cibi sostenibili risponde a nuove abitudini alimentari. Per Compass Group, un operatore di servizi esternalizzati per mense, tali abitudini possono garantire che il cibo di qualità verrà consumato anziché sprecato. La riduzione degli sprechi alimentari ha migliorato la sua efficienza e contribuito ad aumentare il numero di clienti.
A livello globale, un terzo del cibo viene sprecato. A livello sistemico, la lotta agli sprechi alimentari rallenta la domanda di terre agricole e ne consente la restituzione alla natura, favorendo così la biodiversità, il rimboschimento e la conservazione dell’acqua e riducendo l’inquinamento agrochimico.
Principalmente un operatore di servizi esternalizzati per mense aziendali, Compass è una delle poche società globali che nel complesso riforniscono un quarto del mercato, mentre il resto del mercato è appannaggio di imprese locali e mense servite a livello interno. Grazie alle economie di scala, Compass può spalmare i costi della tecnologia e beneficiare dell’effetto leva su tale investimento a livello dell’intero gruppo. Una di queste iniziative è Waste Not 2.0, un programma basato su cloud per tracciare gli sprechi alimentari, avviato per consentire all’azienda di conseguire l’obiettivo di dimezzamento dei propri sprechi alimentari entro il 2030.
Nel suo primo anno, questo sistema ha ridotto gli sprechi alimentari del 28% in più di 2’650 siti in 28 paesi. Ora viene esteso a 44 mercati. Questo miglioramento dell’efficienza, unito al maggiore approvvigionamento di cibi prodotti in maniera sostenibile e opzioni di menù vegetali, ha permesso a Compass di fidelizzare i propri clienti e di attrarne di nuovi. La missione dell’azienda va anche al di là della clientela. Nel 2017 Compass ha introdotto lo “Stop Food Waste Day” annuale per promuovere la consapevolezza e l’azione. L’azienda collabora anche con una serie di organizzazioni, tra le quali la britannica Too Good to Go, per la distribuzione a prezzi ridotti dei surplus alimentari delle mense.
A nostro avviso, Compass beneficia a breve termine della maggiore attività sul posto di lavoro, man mano che sempre più dipendenti tornano a lavorare in presenza, aumentando così il numero di clienti delle mense. Nel primo semestre il gruppo ha comunicato una crescita organica dei ricavi del 25%, nuove attività nette del 5,2% con una “crescita equilibrata” in tutte le regioni e un margine di profitto operativo del 6,6%.11 Le sue dimensioni sono tali da consentirle di assorbire costi di produzione superiori, con l’inflazione che mette a repentaglio la viabilità delle mense servite a livello interno.
A più lungo termine ci aspettiamo che Compass dia prova di resilienza in un eventuale scenario recessivo, in quanto i servizi di esternalizzazione delle mense sono un’iniziativa che riduce i costi. Nel primo semestre la società ha reso noto che il 45% delle sue nuove attività proveniva dagli esternalizzatori dell’ultim’ora. È inoltre possibile che il gruppo aumenti la propria quota di mercato: dato che i principali operatori di servizi esternalizzati per mense rappresentano nell’insieme un quarto del mercato, lo spazio per crescere non manca.
Le soluzioni abilitanti aiutano i produttori, i fabbricanti e i distributori di generi alimentari a integrare la sostenibilità nelle loro operazioni, e conseguentemente nell’intera catena di creazione del valore industriale. Tali soluzioni vanno dalle tecnologie digitali che favoriscono i progressi nel campo dell’agricoltura di precisione, alle attrezzature per la fabbricazione di proteine alternative, fino all’imballaggio sostenibile. Quest’ultimo rappresenta il ramo in cui è specializzata Graphic Packaging International, il più grande produttore di scatole pieghevoli da spedizione.
La domanda di imballaggi realizzati con fibre per cibi, bevande e altri beni di consumo primari ne ha fatto uno dei principali produttori americani di imballaggi di carta, nonché il depositario della maggiore quota di mercato in molte categorie chiave. L’attività attesta in modo evidente la crescita in atto: il primo trimestre ha registrato un reddito netto di 207 milioni di dollari, pari a un aumento del 93% rispetto al trimestre precedente e addirittura superiore al totale annuo del 2021. È quasi totalmente integrata – con otto cartiere che producono materiale da imballaggio e oltre 105 stabilimenti di conversione del cartone in prodotti finiti.
Attualmente la plastica monouso trova largo impiego nella protezione e conservazione dei cibi. Dato che normalmente viene prodotta mediante combustibili fossili e spesso finisce nelle discariche, il materiale amplifica l’impronta di carbonio dei cibi e acuisce l’inquinamento cronico, già di per sé critico. La domanda di imballaggi nell’industria alimentare è destinata a raddoppiare entro il 2040 e pertanto i materiali sostenibili rappresentano una soluzione abilitante chiave per i nuovi sistemi alimentari.
Data l’enfasi posta da autorità, aziende e consumatori sulla decarbonizzazione e sul ripristino della natura, si assiste a un’accelerazione nel passaggio dalla plastica alla carta nella distribuzione alimentare, che si tradurrà in un aumento stimato del 20% del mercato globale di riferimento per Graphic Packaging. Oltre il 95% dei ricavi dell’azienda è generato da prodotti realizzati con fibre o in fibra riciclabile, proveniente da alberi non resinati, rinnovabile e ottenuta in maniera responsabile. Entro il 2030 punta a uno sviluppo del 100%.
I motori delle politiche in materia di carni coltivate, ingredienti alimentari e pesticidi
Le politiche influenti che supportano i temi del nostro approccio d’investimento sono in costante sviluppo. Nel presente documento ne analizziamo tre – relative a carni sintetiche, ingredienti alimentari e pesticidi – che possono ripercuotersi sulle società indicate. Questo si rifletterà sulle opportunità d’investimento, ispirando le nostre convinzioni circa la transizione verso i nuovi sistemi alimentari.
Carni sintetiche approvate negli USA
A giugno 2023 gli Stati Uniti hanno approvato totalmente le carni sintetiche. Questa svolta permette a due società, Good Meat e Upside Foods, di vendere carni rosse e bianche prodotte da cellule animali e dovrebbe aprire la strada a un’ampia varietà di nuovi prodotti alimentari che, a nostro avviso, saranno disponibili per i consumatori USA nei prossimi anni.
L’approvazione degli Stati Uniti è estremamente importante per le nostre proiezioni sulle proteine alternative, per le quali le carni coltivate costituiscono una tecnologia chiave. Stando alle stime, il mercato delle proteine alternative passerà dagli 81 miliardi di dollari del 2022 a 201 miliardi di dollari nel 2030, mentre quello delle carni coltivate raggiungerà il livello di parità con le proteine di origine animale entro il 2032.12 Le carni coltivate hanno un importante potenziale di sviluppo e offrono molti vantaggi rispetto all’agricoltura tradizionale: non è richiesta la macellazione, la produzione necessita di un minore utilizzo di terra e acqua, non c’è bisogno di trattamenti antibiotici, e si possono potenzialmente ridurre le emissioni di gas a effetto serra a vari livelli della filiera produttiva.
La nostra analisi di sostenibilità condotta in merito ha altresì confermato che prima dell’approvazione avevamo effettuato una ricerca delle attrezzature che si sarebbero rese necessarie affinché il comparto delle carni coltivate potesse raggiungere le economie di scala. Abbiamo riscontrato l’esistenza di una tecnologia che era già in fase di sviluppo e che veniva applicata nel settore farmaceutico, sostenendo che questi fornitori sarebbero stati i leader nell’approvvigionamento di apparecchiature destinate al settore delle carni sintetiche. Questo ci ha rivelato un tipo di società “pala e piccone”, pronte a beneficiare dei crescenti pool di ricavi in quest’area emergente in qualità di pionieri alla ricerca dell’effetto di scala.
Etichettatura dei cibi e riduzione degli zuccheri
Hanno ottenuto sostegno le politiche che promuovono l’etichettatura nutrizionale e la riduzione degli zuccheri presenti nel cibo. L’impulso globale a ridurre il consumo di zuccheri ha portato all'applicazione delle accise sulle bevande zuccherate nei cinque continenti. In Europa, la European Public Health Association sostiene l’etichetta Nutri-Score per l’implementazione a livello europeo finalizzata a ridurre i danni derivanti da regimi alimentari non sani. Il sistema di etichettatura classifica i cibi in base a quanto sono sani e viene già utilizzato su base volontaria in paesi come Francia, Paesi Bassi e Germania.
Una volta entrato nei supermercati, questo genere di legislazione influisce sulle decisioni dei consumatori e spinge i produttori a riformulare i propri prodotti in merci più sane. Dopo aver introdotto la tassa sullo zucchero nel 2014, il Messico ha registrato un calo del 14% circa delle vendite di bevande dolci, mentre gli acquisti di acqua e bevande imbottigliate senza zucchero sono aumentati del 4%. La tassa sullo zucchero applicata nel 2018 nel Regno Unito sulle bevande analcoliche si è tradotta in una flessione dal 49% al 15% delle scorte di bevande con una concentrazione di zucchero superiore a 5mg/100ml. Nei Paesi Bassi l’etichetta Nutri-Score ha causato una diminuzione significativa delle percentuali in più di cinque categorie di prodotto, compresi pane e margarina.
Green Deal europeo
Il Green Deal europeo punta a ridurre rispettivamente del 50% e del 20% l’uso di pesticidi e fertilizzanti entro il 2030. La proposta fa seguito alla strategia UE Farm to Fork, tesa ad assicurare la resilienza e la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari promuovendo pratiche di gestione integrata dei parassiti, affinché per proteggere i raccolti si utilizzino metodi sostenibili, biologici, fisici, altri sistemi non chimici e pesticidi a basso rischio.
Vediamo che queste politiche figurano tra i principali fattori di stimolo per un maggiore uso dell’agricoltura di precisione e di biotecnologie finalizzato a migliorare l’efficienza e a ridurre gli impatti ambientali negativi. Entro il 2030 l’agricoltura di precisione potrebbe permettere di ottenere fino a 200 milioni di tonnellate di raccolto in più. Un uso maggiore di biofertilizzanti e biopesticidi, che contribuirebbero anche a migliorare lo stato di salute del suolo e aumentare la resilienza a fasi di siccità e inondazioni, può aiutare a compensare l’impatto negativo dei fertilizzanti e dei pesticidi sintetici.
Un anno in una transizione pluridecennale
Nel suo primo anno la strategia LO Funds – New Food Systems si è dimostrata resiliente in uno scenario contraddistinto da avversità macro e di mercato. Per il futuro continuiamo a concentrarci su tre temi – produzione di alimenti sostenibili, consumo e soluzioni abilitanti – per individuare le aziende che generano extra rendimenti economici, posizionate per beneficiare delle soluzioni sostenibili man mano che si realizza la loro adozione di massa.
La transizione verso nuovi sistemi alimentari è un fenomeno a lungo termine. Quale parte strumentale del cambiamento dei sistemi della terra e degli oceani richiesto per l’economia CLIC® (circolare, snella, inclusiva e pulita), plasmerà nuovamente la catena del valore agroalimentare e contribuirà a ripristinare l’equilibrio planetario. Grazie alla visione a lungo termine della trasformazione che ci aspetta e alla visibilità delle innovazioni in atto e delle soluzioni che stanno conquistando l’effetto di scala, investiamo con convinzione nelle opportunità oggi.
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