ANALISI
Il rendimento medio dell’indice JP Morgan Global EM Diversified è sceso a marzo, concludendo il mese a 6,30%. Il rendimento a 10 anni dei Treasury ha chiuso il mese senza alcuna modifica sostanziale, a 4,20%.
Sul mercato valutario, l’USD si è nuovamente indebolito e molte valute dei paesi emergenti si sono rafforzate rispetto all’USD.
La maggior parte dei mercati obbligazionari emergenti ha registrato rendimenti positivi, ad eccezione di Turchia e Colombia.
Gli asset turchi hanno subito forti pressioni a causa dell'arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale politico del Presidente Erdogan. La TRY ha ceduto oltre il 10% a causa dei disordini politici.
La Colombia è stata colpita negativamente dai disordini politici dopo le dimissioni del Ministro delle Finanze Diego Guevara. Fitch Ratings ha ridotto l’outlook del credito da stabile a negativo, mantenendo il rating BB+.
PERFORMANCE
Nel complesso, i rendimenti obbligazionari dei mercati emergenti in valuta locale sono rimasti pressoché invariati a marzo, con un conseguente rendimento leggermente positivo in valuta locale. Anche il rendimento dell'indice JP Morgan Global EM Diversified è stato superiore in USD, dato che la maggior parte delle valute dei mercati emergenti si è rafforzata nei confronti di un USD più debole.
Romania (4,37%), India (4,18%) e Brasile (3,84%) hanno registrato le migliori performance del Fondo, mentre Turchia (-16,09%) e Colombia (-4,01%) sono stati i paesi meno performanti.
Il sovrappeso in India e Brasile e il sottopeso in Turchia hanno avuto un impatto positivo sui rendimenti relativi, mentre il sovrappeso in Colombia e Perù ha avuto effetto negativo.
OUTLOOK
Sebbene il controllo del Congresso e della Casa Bianca conferisca alla nuova amministrazione americana un chiaro mandato, la portata e i tempi di attuazione delle politiche distintive di Trump, compresi i dazi sulle importazioni, sono ancora poco chiari. Alla luce di queste incertezze, il rischio di esiti non lineari è più alto del normale.
L'impatto dei dazi sulle importazioni, più alti del previsto, annunciati il 2 aprile, potrebbe causare un forte shock alla crescita, danneggiando i prezzi delle esportazioni e delle materie prime, se verranno effettivamente applicati come annunciato, e potrebbe sfociare in una guerra commerciale.