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Labelled bond: il lato positivo del green bond

Labelled bond: il lato positivo del green bond
Erika Karolina Wranegard - Portfolio Manager, Fixed Income

Erika Karolina Wranegard

Portfolio Manager, Fixed Income


In che modo il mercato dei green bond quest’anno ha reagito agli eventi macroeconomici? La nostra analisi cerca di individuarne i punti di forza, mettendo in evidenza i segnali positivi del segmento green bond e il numero di emittenti già presenti in quello dei titoli di Stato.  

 


Messaggi importanti

  • Nonostante i venti contrari, quest’anno il mercato obbligazionario dei green bond labelled è andato bene. Il lieve calo delle emissioni registrato nel primo semestre rifletteva semplicemente alcuni prestiti legati alla sostenibilità, piuttosto che una debolezza generalizzata 
  • I green bond hanno rappresentato un’evidente isola felice, con un balzo del 19% a livello di emissioni che ha fatto archiviare un primo semestre da record
  • Il green bond sovrano ha contribuito a catalizzare i volumi, compresa una prima emissione di Israele, Turchia e India. Prevediamo un seguito all’insegna della crescita e anche un probabile debutto del Giappone 

 

Clima di fiducia

Nel complesso il 2023 è stato un anno positivo per il mercato obbligazionario dei green bond labelled, nonostante i timori di turbolenze derivanti dal sistema bancario statunitense e dall’acquisizione forzata di Credit Suisse emersi nei primi sei mesi (cfr. Figura 1).

Le emissioni globali totali di tutti gli strumenti obbligazionari cosidetti labelled (compresi bond sociali, sostenibili, green e i prestiti legati alla sostenibilità) hanno raggiunto quota 717 miliardi di dollari statunitensi nel primo semestre 2023, secondo i dati di BloombergNEF. Un volume leggermente inferiore agli 839 miliardi di dollari emessi nella prima metà del 2022, ma comunque cospicuo alla luce del contesto macroeconomico (cfr. Figure 1 e 2).

Un’analisi più approfondita mostra come la flessione delle emissioni obbligazionarie labelled non rifletta in realtà una debolezza in senso lato, quanto piuttosto l’influenza di un’unica categoria: i prestiti legati alla sostenibilità. Questo dato non è del tutto sorprendente, visto che le banche hanno inasprito i criteri di concessione dei prestiti sulla scia delle turbolenze che hanno interessato questo settore nel mese di marzo.

 

FIG 1. Andamento delle emissioni annuali del mercato obbligazionario labelled (mld USD)

Fonte: BloombergNEF, giugno 2023. A soli fini illustrativi.

 

FIG 2. Emissioni del mercato obbligazionario labelled nei S1 (mld USD)

Fonte: BloombergNEF, giugno 2023. A soli fini illustrativi.

 

FIG 3. Emissioni del mercato obbligazionario labelled nei S1 per tipo di asset (mld USD)

Fonte: BloombergNEF, giugno 2023. A soli fini illustrativi.

 

Green Bond: di bene in meglio

Per contro, nel primo semestre le emissioni di green bond hanno messo a segno un record, con un incremento sorprendente del 19% rispetto all’anno precedente. Il principale protagonista di questo successo è il green bond sovrano: con 77,35 miliardi di dollari di emissioni ha infatti quasi eguagliato il volume totale annuo di 82 miliardi di dollari registrato nel 2022 (cfr. Figura 4).

È sempre un buon segnale vedere emittenti già presenti sul mercato, soprattutto se tornano in forza nel primo semestre. La Germania è stata la capolista per volume, collocando quasi 15 miliardi di dollari in obbligazioni green sovrane, seguita dall’Italia, poco distante, che ha raccolto circa 13,5 miliardi di dollari nel medesimo segmento. La Francia aveva specificato all’inizio dell’anno che puntava a raccogliere 11 miliardi di euro in obbligazioni green sovrane. Al 30 giugno aveva già emesso più del volume equivalente a 6 miliardi di dollari.

 

FIG 4. Confronto delle emissioni di green bond sovrani nel S1 2023 (in mld USD) con i volumi totali su base annua

Fonte: BloombergNEF, giugno 2023. A soli fini illustrativi.

 

FIG 5. Emissioni governative di green bond nel S1 2023 per emittente

Fonte: BloombergNEF, giugno 2023. A soli fini illustrativi.

 

Sebbene non fosse tra i migliori, nel primo semestre anche la Svizzera si è allineata all’andamento generale, con volumi record di emissioni di titoli obbligazionari labelled – anche in questo caso trainate dai green bond. Nel primo semestre le emissioni di green bond in franchi svizzeri hanno quasi eguagliato il volume totale dell’anno precedente, registrando un’impennata del 98% rispetto allo stesso periodo del 2022, con nuovi arrivi ed emittenti già presenti sul mercato.

Il calo del volume globale di emissioni obbligazionarie labelled in dollari statunitensi registrato nel primo semestre è preoccupante se messo a confronto con lo stesso periodo degli anni precedenti. È tuttavia rassicurante vedere che i volumi di green bond, delle obbligazioni sostenibili e di quelle sociali sono in linea con quelli del 2022.

Un altro segnale incoraggiante del mercato più ampio è stato il debutto di vari emittenti governativi, tra cui Israele, Turchia e India.

 

FIG 6. Confronto tra emissioni in franchi svizzeri del mercato obbligazionario labelled nel S1 2023 con quelle degli anni precedenti (mld CHF)

Fonte: BloombergNEF, giugno 2023. A soli fini illustrativi.

 

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    Il rapido sviluppo industriale e il boom demografico hanno fatto dell’India nel 2021 il terzo principale emittente di gas a effetto serra al mondo, malgrado le emissioni di GHG pro capite siano di gran lunga inferiori alla media globale. La vulnerabilità di questo paese ai cambiamenti climatici vuol dire che sta già sperimentando le conseguenze del riscaldamento globale. Fortunatamente l’India si sta adoperando per riequilibrare la situazione.

    Pur non essendo allineata all’Accordo di Parigi (punta a raggiungere lo zero netto entro il 2070 e non entro il 2050), l’India ha definito i propri obiettivi climatici. Tali obiettivi comprendono una riduzione del 45% dell’intensità delle emissioni entro il 2030 e una quota maggiore di energia proveniente da fonti non fossili. Dato il lancio del National Action Plan on Climate Change avvenuto originariamente nel 2008, il paese ha compiuto progressi significativi nell’installazione di infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile, posizionandosi al quarto posto a livello globale nel 2022, dopo Cina, Stati Uniti e Germania.

    In futuro l’India avrà bisogno di armonizzare i propri obiettivi climatici con il fabbisogno energetico necessario a soddisfare le esigenze di una crescita economica costante, oltre al consumo di elettricità di più di 1,4 miliardi di persone. Il recente piano governativo National Electricity Plan (NEP) contiene indicazioni abbastanza dettagliate su come raggiungere questo risultato.

    La posizione dell’India quale uno dei principali mercati di energia rinnovabile offre opportunità interessanti agli investitori intenzionati a sostenere i progetti green. Per finanziare gli investimenti necessari a soddisfare gli obiettivi di energia pulita e di abbandono dei combustibili fossili, il 25 gennaio 2023 l’India ha emesso il suo primo titolo di Stato Green. L’accoglienza del mercato è stata buona, con un valore totale di 80 miliardi di rupie indiane (1 mld USD) in green bond quinquennali e decennali.

    Per l’emissione il governo indiano ha fissato un “greenium” o premio green a un costo di finanziamento inferiore rispetto alle obbligazioni tradizionali. A riprova della fiducia degli investitori nell’impegno dell’India a favore dei progetti ecosostenibili, la cedola del 7,29% per il titolo decennale è risultata di 0,06 punti percentuali inferiore  rispetto al debito sovrano equivalente.

    I proventi dei green bond dell’India saranno destinati ai settori che affrontano le sfide ambientali, oltre che a promuovere lo sviluppo sostenibile e l’attenuazione dei rischi climatici. Vi rientrano la decarbonizzazione dei trasporti, l’adeguamento al cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, la prevenzione e il controllo dell’inquinamento e la conservazione della biodiversità.

    Tutti questi sviluppi sono oltremodo positivi. È tuttavia importante notare che il costante ricorso dell’India all’energia da carbone costituisce un ostacolo alle sue ambizioni di azzeramento delle emissioni nette. Il NEP prevede una maggiore produzione interna di carbone, oltre che un incremento delle capacità di generazione di energia da carbone tra il 2027 e il 2032. L’India intende altresì aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto.

    Malgrado tali riserve, il debutto dell’India sul mercato delle green bond sovrane ha rappresentato una pietra miliare nel suo percorso verso gli obiettivi climatici fissati e nella raccolta di investimenti a favore dello sviluppo sostenibile. Il premio verde conseguito dimostra l’interesse degli investitori a finanziare la transizione allo zero netto dell’India. Inoltre, la maggiore partecipazione alle emissioni di green bond ne accelererà sperabilmente i progressi.

    Considerate le ambizioni economiche dell’India e la costante crescita demografica, il suo successo nella decarbonizzazione è fondamentale per il conseguimento degli obiettivi climatici globali. 

     

    Fonte

    [1] Informazioni importanti sui casi di studio: i casi di studio descritti nel presente documento hanno scopo puramente informativo e non sono da intendersi come una raccomandazione d’investimento né come una enunciazione esaustiva di tutti i fattori o le considerazioni potenzialmente rilevanti per un investimento nei titoli citati. I casi di studio sono stati selezionati per illustrare il processo d’investimento intrapreso dal Gestore rispetto a un certo tipo d’investimento, ma non possono essere rappresentativi del portafoglio presente o futuro di investimenti del Fondo nel suo insieme; è inoltre necessario tenere presente che, di per sé, non saranno sufficienti a fornire una panoramica chiara e bilanciata del processo d’investimento intrapreso dal Gestore o della composizione attuale o futura del portafoglio d’investimento del Fondo.
     

Prospettive del mercato obbligazionario labelled

Nell’insieme ci aspettiamo una forte crescita del mercato obbligazionario labelled. I titoli di Stato green, in particolare, hanno un potenziale significativo e ulteriori emissioni sono benvenute. Fa ben sperare il fatto che il Giappone stia valutando un’emissione  nel secondo semestre, con il lancio di un’obbligazione “per la transizione” destinata a finanziare gli impegni a sostegno della riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030 e il 2050. Il recente voto della Svizzera per accelerare gli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette dovrebbe favorire la futura espansione del mercato obbligazionario labelled denominato in franchi svizzeri.

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